la console ssl dell'halo studio

Un sogno al contrario

Alcuni produttori musicali trascorrono ore ed ore alla console, settimana dopo settimana, anno dopo anno, sognando il giorno in cui potranno acquistare la loro prima Ferrari. Roman Marcone, proprietario del Halo Music Studio in Canada, ha invertito quel sogno, vendendo la sua Ferrari per acquistare la sua prima console SSL.

Marcone, che ha cominciato la carriera come musicista turnista, trascorre qualche anno in UK e successivamente si trasferisce in Canada, ad Hamilton, dove lavora prima al Catherine North Studio e poi al Porcelain.  Successivamente, mentre cercava un posto per aprire uno studio tutto suo,  incontra un suo vecchio amico, proprietario del This Ain’t Hollywood, un locale di musica dal vivo, che cercava un inquilino per un suo appartamento e così Marcone si stabilisce in quello che presto diventerà l’Halo Music Studio.

La console dello studio

L’Halo Music Studio, che offre anche una sala prove ed è una scuola per tecnici del suono, era dotato inizialmente di una console  vintage Auditronics 310. Non era il banco ideale per Marcone, che aveva fatto esperienza su apparecchiature Ward Beck e MCI500.

Mentre cercava su internet una console più performante che la sostituisse, trovò un’SSL dismessa dai Doppler Studios di Atlanta, chiusi a giugno 2016 dopo 46 anni di attività con artisti come Aerosmith, Bruce Springsteen, Aretha Franklin, Stevie Wonder ed altri.

Così Marcone ha venduto la sua Ferrari per acquistare la nuova console SSL E/G (è un modello ibrido), insieme ad alcuni microfoni (Neumann U47AKG C12RCA 77 ed altri) e varia attrezzatura analogica e digitale.

la console ssl nella control room dell'halo studio

photo credit: https://www.prosoundnetwork.com

La console era una serie E aggiornata con la sezione centrale di una serie G nella metà degli anni ’90. Inoltre avevano aggiunto 16 canali sella serie G ed E/G agli originali 48, portando così la console ad avere 64 canali .

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Durante il montaggio però si rese conto che la console era troppo grande per la control room, e così la riportò a 48 canali.

Avevo con me il telaio vuoto e dozzine di scatole, con ogni dado e bullone in un barattolo. L’ho ricostruita da solo: ci sono voluti circa tre giorni e mezzo. Mi hanno dato ogni dado e bullone, lampadina e interruttore e sei alimentatori. È stata un’esperienza meravigliosa.

Roman Marcone

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