Semplificare le cose
Un sound-engineer esperto parla in maniera diretta ed efficace di un modo retrò di mixare: semplificare le cose, fare un passo indietro e rivedere l’intero processo di mix.
(Articolo originale di Jim Yakabuski, 22 ottobre 2018)
Chiunque mi conosca può confermare che lo stile dei miei mix è molto semplice. Utilizzo pochissimi fronzoli e abbellimenti. Probabilmente è perché faccio questo lavoro da decenni (traduzione: sono un vecchietto!). Quindi è naturale che molto tempo fa io abbia sviluppato un approccio di questo tipo. A quei tempi, un gate o un compressore erano strumenti hardware che dovevano essere collegati manualmente utilizzando cavi di insert. Molto noioso!
Quando scelgo di utilizzare un plug-in su una traccia, mi accerto che quel canale o un mix bus suoni realmente meglio con lui che senza.
Molto prima che esistessero compressori multi-banda per tenere a bada quell’insopportabile frequenza da 2 kHz sulla voce solista, noi fonici anziani mixavamo e basta… sì, mixavamo e basta!
Questo argomento potrebbe essere poco popolare tra i mixing engineer più giovani. Oggi hanno a disposizione moltissime opzioni, tecniche e giochini, ma sono convinto che meriti un ulteriore approfondimento. Tieni a mente questo, e per favore concedi a questo ingegnere esperto alcuni minuti della tua attenzione. Ti presenterò un modo retrò di mixare: semplificare le cose, fare un passo indietro e rivedere l’intero processo di mix.
Sfida a 10 canali
Ho intenzione di proporti un esperimento con cui si sono cimentati i poco tempo fa miei studenti. Si chiama “Sfida a 10 canali”. L’obiettivo è mettere insieme un mix che funzioni con solo 10 anziché i soliti 30 o più canali che si utilizzano di solito.
Ad esempio, una channel list tipo:
- kick out
- kick out (parallel compression)
- kick in
- snare up
- snare up (parallel compression)
- snare down
- snare 10″
- hi-hat
- tom 1
- tom 2
- floor tom
- splash 6″
- splash 8″
- cowbell
- oh left
- oh right
- bass mic
- bass mic (parallel compression)
- bass di
- rhythm guitar mic 1
- rhythm guitar mic 2
- lead guitar mic 1
- lead guitar mic 2
- lead guitar room
- keyboard left
- keyboard right
- lead vocal
- lead vocal (parallel compression)
- lead vocal room
- lead vocal (doubled)
Potrebbe essere ridotta a::
- kick
- snare
- oh left
- oh right
- bass
- rhythm guitar
- lead guitar
- keyboard left
- keyboard right
- lead vocal
Naturalmente è solo un esempio, ma può essere utile a delineare meglio la filosofia della sfida a 10 canali: un modo retrò di mixare: semplificare le cose, fare un passo indietro e rivedere l’intero processo di mix.
I Fantastici 3
Parliamo ora dei “Fantastici 3” del missaggio di una volta: la manopola del gain del preamplificatore, il filtro passa-alto (HPF) e il fader del volume. Per realizzare il nostro mix nella sfida a 10 canali utilizzeremo solo questi tre parametri. Per prima cosa rimuovi tutti i plug-in ed ogni altro processore hardware in insert. Quindi metti in flat l’EQ del canale e abbassa l’HPF fino a 20 Hz.
La voce solista
Se è uno show registrato in multitraccia, abbassa tutti i fader, premi play e focalizza l’attenzione sul misuratore di ingresso della voce principale. Se intendi utilizzare dei plug-in che influenzano il guadagno, potrebbe essere necessario regolare nuovamente il gain del preamplificatore. Quindi porta la manopola a zero e dai gas gradualmente finché non vedi un livello di input corposo, ma senza clip e che non rimanga “hot” per troppo tempo. A questo punto, alza lentamente il fader fino a quando senti la voce ad un livello appropriato nei tuoi monitor.
Successivamente porta l’HPF fino al punto in cui la maggior parte della sporcizia della gamma bassa non si riduca a qualcosa su cui si possa sorvolare. Se a questo punto dovessi essere tentato di alzare un po’ i medio-bassi, prova invece a portare la frequenza di HFP un po’ piú giú.
Questa voce sentita da sola potrá sembrare un po’ dura e incoerente senza un buon compressore e qualche FX che la arrotondi, ma per adesso lasciala cosí com’é. Infatti siamo usando un modo retrò di mixare: semplificare le cose, fare un passo indietro e rivedere l’intero processo di mix.
Abbassa il fader della voce principale: passiamo al prossimo canale dei nostri 10.
Chitarra, basso, tastiere & C.
Se si tratta di un gruppo pop/rock, molto probabilmente ci saranno un paio di chitarre. Iniziando con una delle due, segui i passaggi precedenti. Ancora una volta, imposta prima la manopola del gain e poi lentamente porta il fader verso l’alto. Infine alza la frequenza HPF fino a quando c’è un tono di chitarra bello, pieno ma non troppo grosso. Abbassa il fader a zero e ripeti il procedimento con l’altra chitarra, quindi con il basso, le tastiere e qualsiasi altro canale principale.
La batteria
Occupati della batteria come ultima cosa. Specialmente con la cassa, potrebbe essere necessario fare qualche piccola eccezione alle nostre regole. Anche per la cassa, rimuovi tutte le elaborazioni extra ed imposta il guadagno in modo appropriato. Poi prova a muovere solo il fader e cerca di ottenere un suono decente usando solo un po’ di EQ del canale. Potresti applicare un lieve taglio sui 300 Hz ed una piccola spinta intorno ai 5 kHz, ma senza esagerare. Poi passa al rullante e cerca di farlo suonare bene senza (o con pochissimo) EQ. Lavora sugli altri canali della batteria come abbiamo fatto in precedenza: gain, fader, HPF. Infine, abbassa tutti i fader a zero.
Un mix dinamico con 10 canali o meno.
A questo punto hai settato correttamente e nella maniera più semplice possibile i tuoi 10 canali (o meno) consentiti. Ora passiamo al mixaggio vero e proprio ed ascoltiamo come suonano questi canali quando sono messi insieme. Se ci sono tastiere stereo, sposta i due canali completamente verso l’esterno. Poi posiziona gli eventuali canali di chitarra solista destra e sinistra rispettivamente sulle ore 3 ed ore 9.
Mentre alzi tutti i fader e inizi a mixare, potresti essere tentato di usare gli EQ o applicare compressioni o altri plug-in. Cerca invece di rispettare la regola dei “fantastici tre” ed usa solo gain, HPF e il fader.
Se ottieni gli stessi risultati a cui ho assistito in molte occasioni, dovresti essere in grado di ottenere un mix dinamico con 10 canali o meno, e con pochissimo EQ e senza plug-in di elaborazione. Semplice, potente, in fase, e fedele al sound originale.
Più semplice può significare migliore.
Questo è il punto di partenza per rimuovere un po’ di confusione e disordine dal mix, il vantaggio dell’applicare un modo retrò di mixare: semplificare le cose, fare un passo indietro e rivedere l’intero processo di mix.
L’autore
Jim Yakabuski
Jim Yakabuski lavora da più di 35 anni come tecnico del suono dal vivo con artisti come Van Halen, Journey, Avril Lavigne, Peter Frampton e molti altri. Sono persuaso che per i loro show utilizzi più di dieci canali
fonte: https://www.prosoundweb.com
photo credit: http://reel2reeltexas.com