
Premessa
Comportarsi in maniera appropriata in uno studio è importante, soprattutto se si desidera tornarci di nuovo. Ecco quindi alcuni suggerimenti da tenere a mente quando ci si trova, per lavoro o per una visita di cortesia, nello studio di un collega. Non tutti i punti menzionati qui sotto sono da considerarsi vere e proprie regole, e naturalmente variano a seconda dello studio in cui ci si trova, ma metterli in pratica aiuterà a mantenere una buona reputazione. Una regola generale quando ci si trova nello studio di un altro, è trattarlo come se fosse un bambino appena nato. Può sembrare esagerato, ma per molti fonici, o anche musicisti appassionati di home-recording, lo studio è il loro bambino.
1. Porta rispetto
Questo è sicuramente un suggerimento un po’ vago, ma l’esperienza insegna che non è poi così ovvio. Potrebbe capitare di trovarti in uno studio con una dotazione tecnica davvero entry-level. Oppure il proprietario ed i suoi collaboratori potrebbero essere tuoi amici, o comunque mostrare un atteggiamento molto informale. Tieni comunque sempre presente che il luogo nel quale ti trovi è comunque il loro orgoglio e gioia. È necessario rispettare lo studio e l’ambiente circostante, non solo a parole: soprattutto con gli atteggiamenti. Ad esempio, è buona norma evitare di gettare le cicche di sigaretta in strada davanti allo studio.
Le buone maniere fanno molto, in studio e nella vita in generale. Essere nello studio di qualcun altro è come essere in casa sua, quindi sii sempre educato. A nessuno piace lavorare o passare del tempo con una persona arrogante o maleducata, anche se sei ad un passo dal diventare, o sei già, un produttore o un fonico famoso.
2. Non prendere iniziative
Non presumere mai che, solo perché sei abituato a fare qualcosa nel nostro studio, anche il proprietario dello studio in cui ti trovi faccia le stesse cose. Un tipico esempio sono ancora le sigarette. Non tutti i fonici hanno l’abitudine di fumare in studio, e per questo non accettano che si fumi all’interno della regia, o nella sala d’attesa. La presenza o l’assenza di posacenere è un ottimo indizio. Quindi, a meno che il proprietario non ti offra personalmente una sigaretta, assolutamente non prendere l’iniziativa di accenderne una.
In realtà, qualsiasi studio professionale adotterà una politica di non-fumo. Anche perché è dimostrato che a lungo andare il fumo danneggia le attrezzature. Per questo è sconsigliabile anche soltanto chiedere il permesso di fumare: metteresti il tuo collega nell’imbarazzo di un rifiuto. Se proprio non puoi farne a meno, esci dallo studio ma ricorda di non gettare a terra le cicche.
3. Guarda, ma non toccare
Può capitare che nello studio del tuo collega ci sia dell’attrezzatura davvero affascinante: una console da favola o il compressore dei tuoi sogni. Evita di muovere potenziometri e fader senza motivo, anche se le apparecchiature sono spente. Specialmente in caso di strumenti analogici, potresti involontariamente modificare dei parametri settati appositamente in certe posizioni. Sarebbe difficile farti perdonare una leggerezza del genere. Sicuramente non c’è rischio di rompere le apparecchiature, e modificare quelle posizioni potrebbe anche non comportare alcun problema. In ogni caso è un gesto senza senso, davvero inutile e non ci faresti una bella figura.
Questo discorso vale a maggior ragione se vieni lasciato solo: non aggirati per la stanza toccando l’attrezzatura, e i vari oggetti anche decorativi che potresti trovare. Potrebbero esserci delle telecamere e la tua curiosità essere scambiata per un tentativo di rubare qualcosa. Se l’attesa si protrae e ci sono delle riviste, sfogliale. In caso contrario, è arrivato il momento di controllare le tue notifiche su Facebook.
4. Non fare il turista
Anche se il collega dello studio in cui stai lavorando -o che sei andato a trovare- ha il suo pranzo sul tavolo accanto a lui, è molto meglio evitare di tirare fuori cibo e bevande dallo zaino. Anche perché una bottiglietta d’acqua vicino ad una console può fare danni da migliaia di euro, quindi è meglio non correre rischi. Per questo motivo, in genere è buona norma tenere tutti i liquidi lontani dall’attrezzatura, nel proprio studio e in altri.
A proposito di video, foto e selfie, molti colleghi li accettano di buon grado, ma è una buona abitudine chiedere il permesso. Ad esempio, più di qualcuno non vuole che le foto delle proprie apparecchiature siano pubblicate online per motivi di sicurezza. Altri gradiscono un maggior controllo della propria immagine se diventa di dominio pubblico. Inoltre, specialmente se hai deciso di farti un selfie davanti ad una console che non è la tua, chiedi il permesso al proprietario e non dimenticare di menzionarlo.
5. Non portare la comitiva
Invitare amici che il collega non conosce non è l’ideale. Chiedi sempre il permesso prima di farlo. Se ti viene accordato di invitare un paio di amici, non portarne dieci. Il collega che ti sta ospitando, non conoscendoli personalmente, potrebbe non essere a proprio agio con degli estranei nel suo studio. Inoltre, per una maggiore produttività del tempo trascorso in studio, è sempre meglio che le uniche persone presenti siano le persone coinvolte nel lavoro.
Ricorda anche che, portare il tuo amico o il tuo partner, anche con il consenso di chi ti ospita, non trasforma automaticamente lo studio in un salotto. Chiacchierare alle spalle di un collega che sta lavorando, nella migliore delle ipotesi ti renderà antipatico. Nella peggiore, ti farà apparire come un principiante, che non comprende quanta concentrazione richieda ad esempio l’ascolto di un mix o il settaggio di un plugin. Ugualmente, cerca di non distrarlo coinvolgendolo in argomenti che c’entrano poco con il progetto in corso.
Leggi anche: Come (non) ci si comporta nello studio di un collega – seconda parte
fonte: https://www.audioanimals.co.uk/news/quick-tips/studio-etiquette-what-not-to-do-in-other-musicians-studios
immagine di copertina: Enzo Rizzi – © 2019 ROBA DA FONICI – tutti i diritti riservati