Intervista a Verdiano Vera
La nostra intervista a Verdiano Vera, produttore discografico, editore musicale e tecnico del suono. Fondatore dello studio di registrazione e direttore dell’etichetta Maia Records di Genova. Il suo nome compare fra i crediti di numerosi album di rock progressivo pubblicati fin dai primi anni ‘2000. Successivamente si afferma nell’ambiente televisivo italiano per essere autore e produttore di molti format locali e nazionali. Attualmente è conosciuto soprattutto per aver creato il FIM, il salone ideatore ed organizzatore del FIM, salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale.
Ciao Verdiano, e grazie per per quest’intervista. Dal 2012 sei il direttore del FIM, la Fiera Internazionale della Musica. Dalla prima edizione all’Ippodromo dei Fiori di Villanova D’Albenga, negli ultimi anni ha conquistato Milano. Infatti il FIM 2019 si svolgerà in una location davvero prestigiosa: Piazza Città di Lombardia.
Come è cresciuta negli anni la tua manifestazione?
Ciao Valentina, grazie a voi! Il FIM è sempre stato un laboratorio di idee per i musicisti e per la musica. Siamo arrivati alla settima edizione e siamo a Milano, una città importante. La location è altrettanto importante: Piazza Città di Lombardia. E’ la piazza coperta più grande d’Europa, sede degli uffici della Regione Lombardia.
La nostra manifestazione è diventata il Salone della Formazione e dell’innovazione musicale. E’ partita come Fiera della Musica, ma successivamente abbiamo deciso di concentrarci su formazione ed innovazione. Infatti la nostra esperienza ci ha insegnato che il mercato della musica e degli strumenti musicali può essere aiutato partendo dalla formazione dei giovani, che sono il pubblico di domani.
Il FIM ha ospitato alcuni mostri sacri della fonìa internazionale: Colin Norfield, Steve Lyon, Eddie Kramer. Sono gli ingegneri che hanno fatto i suoni di Jimi Hendrix, Beatles, Pink Floyd, etc. Ma anche Diego Spagnoli, direttore di palco di eventi come Modena Park 2017 e Franco Mussida, chitarrista della Premiata Forneria Marconi e fondatore del CPM (Centro Professione Musica).
Quanto è importante, per chi si affaccia alle professioni della musica, confrontarsi con chi ha fatto di questa passione un lavoro vero?
E’ fondamentale. Oggi esistono tante opportunità, come l’alternanza scuola-lavoro. Anche stage e tirocini sono all’ordine del giorno per chi studia e vuole formarsi in un maniera appropriata. Al termine del proprio percorso di studi è naturale frequentare dei professionisti o che lavorano nel proprio settore. E’ un ottimo modo per apprendere il mestiere sul campo.
Il FIM crea proprio questo il tipo di incontro tra i professionisti ed i i giovani che si affacciano al mondo della musica o dell’audio professionale. E’ molto importante perché tanti ragazzi, se non ci fossero opportunità come questa, non avrebbero questa possibilità di confronto.
Il FIM valorizza tutte le professioni della musica, stimolando la collaborazione e la nascita di nuovi progetti. Avvicina i giovani allo studio dello strumento e promuove lo scambio culturale con i professionisti del settore. Inoltre sostiene l’innovazione e le nuove tecnologie applicate alla musica.
Quanto influisce sul proprio percorso, essere al passo coi tempi?
Il FIM è proprio il Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale. L’innovazione è fondamentale per crescere. Soprattutto oggi, essere al passo coi tempi è importantissimo per chi utilizza la tecnologia e lavora nella musica. Infatti oggi si tende a bruciare subito i prodotti che escono. Per questo è importante essere sempre informati sulle nuove tecnologie. Ma è anche indispensabile aggiornare la propria formazione, ad esempio frequentando corsi, oppure master. Non si finisce mai di imparare.
FIM è l’unica fiera in Italia ad avere fatto della formazione e della didattica musicale il suo baricentro. Ogni anno la sua offerta si arricchisce di nuovi showcase, workshop e laboratori, oltre ad una nutrita programmazione di eventi musicali e concerti.
Nel nostro pubblico ci sono molti tecnici e studenti di ingegneria del suono: cosa troveranno al FIM di davvero interessante?
Sicuramente al FIM ci sono sempre stati tanti contenuti interessanti per i tecnici del suono e gli appassionati di audio. Quest’anno in particolare ci sono i laboratori offerti dal LIM, il Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università di Milano. Oppure i workshop realizzati dai dipartimenti di fisica ed elettronica del Politecnico.
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Tra gli altri collaboratori possiamo ricordare AES, l’Audio Engineering Society, ormai partner storico del FIM. Ma anche l’Accademia del suono, una realtà importante di Milano che ci supporta e ci aiuta nell’organizzazione dell’evento. Con il loro contributo abbiamo in programmazione i FIM TALK, dei seminari sulle nuove tecnologie audio, rivolti proprio ai tecnici del suono.
Tra le altre novità di quest’anno ci sono alcuni approfondimenti sull’audio immersivo. Il 15 avremo una serata, della quale non posso svelare ancora i dettagli [ride, n.d.r.] . In quest’occasione si potranno ascoltare dei progetti con delle caratteristiche acustiche innovative
Inoltre, al centro della piazza ci sarà uno studio di registrazione in vetro con un’adeguata correzione acustica. Le band suoneranno all’interno di questo studio molto particolare mentre sono in diretta Facebook. Il pubblico potrà osservare dall’esterno attraverso le pareti trasparenti. Per ascoltare la musica distribuiremo delle cuffie wireless fornite da un nostro partner. Infatti una caratteristica del FIM 2019 sarà l’utilizzo diffuso di queste cuffie.