Indice
- La mamma dei fonici è sempre incinta
- La dura verità
- 1 – Ama quello che fai
- 2 – Credi nelle tue capacità
- 3 – Coltiva una visione ampia
- 4 – Diffida delle scorciatoie
- 5 – Abbi pazienza
- 6 – Fai anche le cose che non ti piacciono
- 7 – Sii comunicativo
- 8 – Cerca il confronto con altre persone
- 9 – Resisti al pessimismo
- 10 – Differenziati
La mamma dei fonici è sempre incinta
Diventare un fonico professionista è una delle prospettive occupazionali più affascinanti del mondo.
Infatti, da qualche anno a questa parte, l’idea di fare i suoni di dischi e concerti, e magari un giorno mixare per i big o addirittura per la band preferita, ispira un numero sempre maggiore di persone.
La costante crescita di questo trend dipende soprattutto da due fattori.
Strumentazione a buon mercato
Il primo è la sempre maggiore disponibilità di tecnologia audio a buon mercato, entusiasticamente etichettata come professionale.
Invece, fino a poco tempo fa, per dotarsi di un po’ di attrezzatura e cominciare a lavorare, bisognava fare più di qualche sacrificio.
Innanzitutto perché il costo medio della tecnologia era molto più alto; inoltre, quando il commercio online ancora non esisteva, i canali di distribuzione erano molto meno accessibili.
Disponibilità di informazioni
Il secondo fattore è la velocità ed accuratezza con cui sono disponibili le informazioni, grazie specialmente agli smartphone.
Quelli che un tempo erano solo telefonini, oggi:
- consentono di ottenere immediatamente tutte le immagini, video, schede tecniche, manuali, etc. che dovessero servire;
- danno la possibilità di conoscere con facilità i programmi e le caratteristiche dei corsi sia istituzionali, sia in full immersion;
- offrono quotidianamente un’ampia scelta di link a workshop, masterclass, webinar spesso gratuiti, selezionati su misura per l’utente dall’algoritmo di profilazione dei social.
Prima invece, riuscire a vedere con i propri occhi, ed ascoltare con le proprie orecchie, cosa succedeva dietro le quinte di uno show o di un disco, era abbastanza faticoso.
Occorreva armarsi di elenco telefonico e contattare studi di registrazione e compagnie di noleggio per tentare di strappare un appuntamento; il passo successivo era fare decine o centinaia di chilometri per raggiungerli personalmente.
Per questi motivi, da qualche anno a questa parte il numero di aspiranti sound engineer è aumentato, e continua ad aumentare, in maniera esponenziale.
La dura verità
In molti casi l’acquisto di attrezzature da poche centinaia di euro, unito ad una manciata di plugin gratuiti ed un garage insonorizzato (o trasformato in deposito) può far pensare che sia piuttosto facile registrare un disco valido o fare un bel concerto.
In realtà, diventare un fonico professionista è un po’ più complicato di così.
Talento, impegno e condivisione
Innanzitutto, occorrono talento e passione.
Questi sono elementi difficilmente misurabili perché non hanno parametri di riferimento, ma la qualità finale del lavoro svolto si avvantaggia molto della loro presenza, e ancora di più risente della loro assenza.
Inoltre, è necessario aggiornarsi, da tutti i punti di vista.
Ammesso, e non concesso, che sia mai stato sufficiente, oggi conoscere le basi tecniche del lavoro non basta: occorre leggere, studiare, essere sempre al corrente di cosa succede nel mondo dell’audio.
È quindi importante informarsi su nuovi prodotti, tecnologie, metodi di lavoro, anche se al momento sembrano lontani dal livello delle proprie produzioni, o sono semplicemente fuori budget.
Infine, ma non meno importante, bisogna sapere fare rete.
Infatti, mantenere contatti vivi ed attivi con altri professionisti, non soltanto fonici, con cui condividere esperienze, pareri, dubbi, aiuta a crescere più velocemente e fa la differenza rispetto ad un solitario hobbista del suono.
Voglia di riuscire
Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente senti di avere l’orecchio e la testa giusta, e credi di possedere la maggior parte delle caratteristiche necessarie per lavorare come fonico professionista.
È un ottimo punto di partenza: non porre limiti alla tua voglia di riuscire.
I fonici che ce l’hanno fatta sono quelli che, talento a parte, hanno creduto nella propria passione, hanno saputo resistere nei momenti più difficili, sono stati pronti a cogliere l’occasione quando gli si è presentata.
Ne ho conosciuti tanti e, grazie alle loro testimonianze dirette ed indirette, ho potuto scrivere il mio personale vademecum: si tratta di dieci cose da fare per diventare un fonico professionista.
1 – Ama quello che fai
Qualcuno ha detto che se fai ciò che ami, non ti sembrerà di aver lavorato nemmeno un giorno in vita tua.
In realtà, questo è un aforisma abbastanza inflazionato che viene usato spesso a sproposito ed in molti casi può essere fuorviante.
Infatti, se ti lasci affascinare troppo dall’immagine cavalleresca del tecnico del suono che lavora per passione, potresti incorrere in almeno tre grossi equivoci.
La tua identità professionale
Il primo riguarda la concezione che tu stesso hai della tua identità professionale.
Se concepisci il suono principalmente come una passione, probabilmente ti dedicherai a questa attività avendo come scopo principale la tua soddisfazione personale.
Mixare per te stesso può rappresentare un grosso limite e ti relegherà ad ambiti in cui l’unica cosa che conta è portare a casa la data o registrare una demo: in contesti più impegnativi, i tuoi clienti si rivolgeranno altrove.
Invece, per essere un fonico professionista, devi puntare all’approvazione dell’artista, dell’organizzatore dell’evento o del produttore del disco, e del pubblico.
Il tuo compiacimento per quello che fai in console deve essere solo il mezzo per raggiungere un obbiettivo più commerciale: vendere il tuo servizio.
La fiducia del cliente
Inoltre, quando il cliente ti vede soprattutto come un appassionato, potrebbe non accorgersi di altre tue caratteristiche, come ad esempio puntualità e preparazione, sulle quali fare affidamento.
Non godere della piena fiducia del cliente spesso significa ritrovarsi qualcuno alle costole che pretende di dirti come posizionare i microfoni, come equalizzare, insomma come fare il tuo lavoro.
Chiunque ci sia passato sa che è piuttosto frustrante dare conto delle proprie scelte tecniche ad parente o un amico del cliente che ne capisce.
Quindi, se vuoi essere considerato un fonico professionista, assumi un atteggiamento professionale.
Cioè, esprimiti con chiarezza, mostra di avere sempre il controllo della situazione e sii perfettamente centrato su ogni aspetto del lavoro.
La tua passione deve semplicemente trapelare attraverso i risultati che ottieni grazie alla tua competenza, precisione ed affidabilità. Sono questi gli ingredienti che ti faranno apprezzare davvero.
La valutazione economica del tuo lavoro
Infine, se lasci che la tua attività venga percepita soprattutto come una passione, presti il fianco ad una valutazione economica svantaggiosa del tuo operato.
Per esempio, alcuni amici poco tempo fa mi hanno raccontato di essere stati interpellati a più riprese da un’associazione culturale per un piccolo live; pare che gli organizzatori si siano meravigliati molto quando, dopo aver concordato l’entità della fornitura, i tecnici hanno parlato di soldi.
“Ma come, dobbiamo pagare? Noi pensavamo che lo faceste per passione“.
È vero che seguire le proprie passioni sul lavoro aiuta a superare le difficoltà, rende più produttivi e migliora la qualità della vita, ma occorre tenere sempre presente che fare il fonico è un lavoro a tutti gli effetti.
È un’attività alla quale dedicarsi con passione, non per passione.
La vera essenza del successo come fonico professionista (e in molti altri lavori) quindi non è fare quello che ami, ma l’esatto contrario: amare quello che fai.
Quindi, impara a considerare la tua passione come un socio che ti aiuta a realizzare i tuoi obbiettivi, e non la musa che ispira il tuo percorso, i tuoi investimenti, la tua fatica.
2 – Credi nelle tue capacità
Quando un fonico comincia a fare i suoi primi mix, in studio o dal vivo, è facile che abbia l’autostima alle stelle.
Registrazione dopo registrazione, concerto dopo concerto, sente di essere sempre più bravo e preparato ad affrontare sfide sempre più complesse.
È un passaggio molto comune e, a prescindere da quanto quest’immagine sia lontana nel tempo, molto probabilmente ti ci rivedi anche tu.
Successivamente, una fase altrettanto comune tra i fonici ed altri lavoratori dello spettacolo è proprio la perdita dell’entusiasmo iniziale.
È dovuta alla scoperta che la strada è più in salita di quanto sembrasse e per questo i risultati sperati spesso arrivano più lentamente del previsto.
Fiducia in te stesso, ma con i piedi per terra
Se non ci sei ancora passato, tieni presente che anche tu un giorno potresti vacillare davanti a quell’inaspettato moltiplicarsi di difficoltà, ostacoli e situazioni problematiche che, specialmente se sei all’inizio del percorso, sono quasi impossibili da immaginare.
Invece è importante continuare a credere fortemente nelle tue capacità, sia come fonico, sia come persona capace di risolvere e superare complicazioni e delusioni.
Rimani concentrato sui tuoi obbiettivi e mantieni alta la fiducia in te stesso: innanzitutto otterrai il rispetto di colleghi e collaboratori. Inoltre trasmetterai un senso di sicurezza ed affidabilità ai tuoi clienti.
Naturalmente, occorre che tu abbia sempre un quadro realistico della situazione: avere un atteggiamento determinato non significa ignorare difficoltà oggettive o sopravvalutare le tue capacità.
3 – Coltiva una visione ampia
Generalmente, le motivazioni più forti per un professionista dello spettacolo sono: guadagnare di più, veder crescere il proprio parco attrezzature, lavorare con artisti o in contesti di portata sempre più ampia.
Queste aspettative, con le dovute distinzioni, sono comuni allo sviluppo di qualunque libera professione.
In realtà per avere successo, specialmente nelle attività basate su creatività ed ingegno come quella del fonico, queste motivazioni non sono sufficienti.
Soprattutto, è determinante avere una visione del proprio lavoro che vada oltre la sfera personale.
Significa pensare che non lavori solo per rendere la tua vita più comoda e soddisfacente, ma anche per migliorare la vita di altre persone.
È un concetto molto più concreto di quanto sembra, e che tu sia un fonico in studio, dal vivo, un backliner, un PA man, fa poca differenza.
Arrivare al cuore delle persone
Focalizza la tua attenzione sul fatto che sei parte integrante di un meccanismo che ha lo scopo principale di rendere più piacevole l’esistenza di molte persone.
Ad esempio, posizionare con cura i monitor migliorerà la prestazione dei musicisti a beneficio del pubblico; mettere a proprio agio un attore inesperto lo aiuterà a vivere più serenamente la sua esibizione, a vantaggio di tutti.
Se il tuo lavoro poggia su queste fondamenta, sarà molto apprezzato.
Arrivare al cuore di tutte le persone coinvolte, offrendo loro una soluzione efficace alle loro aspettative ti aiuterà a raggiungere il successo che meriti.
Guadagnare di più, veder crescere il tuo parco attrezzature, lavorare con artisti o in contesti di portata sempre più ampia devono essere la conseguenza di un processo naturale, e non l’obbiettivo principale dei tuoi sforzi.
4 – Diffida delle scorciatoie
Accetta fin da subito l’idea che dovrai lavorare duro.
Come la maggior parte delle professioni basate su creatività e ingegno, la crescita in questo settore richiede un grande spirito di sacrificio.
È importante che cerchi sempre di perfezionarti: ogni volta che ti sembrerà di essere diventato abbastanza bravo in qualcosa, utilizza questo tuo risultato come punto di partenza per fare ancora meglio.
Talvolta può essere frustrante, ma è l’unico modo davvero efficace per riuscire a diventare un fonico professionista.
Lungo la strada che porta alla realizzazione in questo lavoro non esistono scorciatoie; naturalmente, ci sono percorsi abbreviati e corsie di accelerazione, ma occorre sempre seguire la via maestra.
Attenzione e autocritica
Per esempio, il web è uno strumento molto utile e senza dubbio permette di velocizzare la raccolta di informazioni.
Ma tieni sempre presente che un tutorial gratuito, per quanto possa essere fatto bene, molto difficilmente potrà sostituire un corso di formazione dal vivo (oppure online) tenuto da un docente qualificato su un portale specializzato.
Così, occorrerà anche fare molta pratica.
Lavora sul campo (dal vivo o in studio) con attenzione e spirito di autocritica: ti accorgerai che c’è sempre qualcosa da migliorare.
Ogni volta che qualcosa si frappone tra il tuo lavoro e la riuscita di uno show (o un disco) perfetto, interrogati su cosa puoi o avresti potuto fare tu per risolvere o prevenire il problema.
5 – Abbi pazienza
Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti.
I primi tempi di attività mettono a dura prova la pazienza di qualunque libero professionista, e a maggior ragione chi ha deciso di lavorare nello spettacolo.
Infatti, alle difficoltà che incontra chiunque decida di mettersi in proprio, si aggiunge quella di far accettare la sua scelta come un lavoro vero.
L’esperienza insegna che quest’aspetto è ancora più sentito nelle professioni dell’audio perché, a differenza delle luci e del video, il cliente medio percepisce il suono come meno impegnativo.
Leggi anche la nostra intervista ad un’insegnante di danza: il fonico ai saggi.
Affrontare i momenti “no”
A seconda dei casi, “primi tempi” può significare anche mesi, o anni: molto dipende da quanto è ambizioso il progetto, dalle condizioni di partenza e anche dalla cosiddetta fortuna, quel momento magico in cui il talento incontra un’opportunità.
Anche se ci sentiamo pronti ad affrontare ogni difficoltà, potrà capitare che i momenti “no” durino più del previsto.
Per esempio, potrebbe verificarsi uno stallo economico dovuto a clienti che pagano lentamente, o alla difficoltà nell’ottenere un finanziamento per acquistare della strumentazione.
Altre volte si tratta di crisi intense ma di breve durata: pensa a quei colleghi che hanno subito il furto di attrezzature, a prescindere dal fatto che fossero assicurati oppure no.
In situazioni come queste occorre mantenere la calma per pianificare soluzioni alternative e, nel frattempo, resistere.
Per questo è importante imparare a convivere con la pazienza. Insieme alla passione, è uno dei soci virtuali che ti sarà di grande aiuto per realizzare il tuo progetto di diventare un fonico professionista.
6 – Fai anche le cose che non ti piacciono
I body builder lo sanno benissimo: per uno sviluppo armonioso del proprio corpo è necessario allenare tutti i gruppi muscolari.
Per questo occorre dedicare la stessa cura a tutti gli esercizi in scheda, anche i più noiosi.
Chiedilo a chi va in palestra: la differenza tra un body builder professionista ed un dilettante spesso è nelle gambe: siccome richiedono esercizi meno divertenti rispetto a braccia e spalle, vengono trascurate.
Il risultato, dopo qualche mese di allenamenti, è un paio di gambe sproporzionatamente magre.
Allo stesso modo, anche l’attività di tecnico del suono comporta aspetti meno stimolanti però, specialmente se sei all’inizio, non devi trascurare nessuno di questi aspetti.
Ordine, pulizia, precisione
Per esempio, se hai uno studio di registrazione, tieni in ordine i file nel computer, cancella quelli che non servono e ricorda di fare periodicamente il backup.
Leggi anche il nostro articolo su come e perché fare periodicamente un backup dei dati (live e studio)
Se invece ti occupi prevalentemente di spettacoli dal vivo, aggiusta i cavi rotti oppure comprane di nuovi. Potresti scoprire di non averne a sufficienza proprio il giorno di un evento importante.
Allo stesso modo, se hai una posizione IVA o se sei socio di una cooperativa, tieni sotto controllo gli aspetti amministrativi e burocratici del tuo lavoro.
È una delle cose più noiose in assoluto, ma l’esperienza insegna che trascurare questo aspetto a volte significa ritrovarsi con un fatturato con un paio di gambe sproporzionatamente magre.
7 – Sii comunicativo
Questo aspetto spesso è sottovalutato.
Invece, saper comunicare in maniera appropriata a seconda dell’interlocutore, è una dote di cui un fonico professionista non può proprio fare a meno.
Naturalmente il principio vale per tutti i tecnici dello spettacolo, ma ancora una volta l’esperienza insegna che per chi lavora nell’audio questa necessità è ancora maggiore perché i tecnici del suono, oltre che con le attrezzature, hanno a che fare più spesso direttamente con musicisti, produttori, etc.
L’ambiente di lavoro
Innanzitutto è necessario imparare a comunicare efficacemente con i propri colleghi.
Creare un clima di lavoro sereno e collaborativo rende più produttive le ore trascorse in studio o su un palco e riduce il margine di stress; inoltre agevola e velocizza la soluzione di eventuali difficoltà tecniche.
Allo stesso modo, è importantissimo avere molta cura della comunicazione con i clienti.
I rapporti con la clientela
Trasmettere entusiasmo e positività all’organizzatore di un evento, o al produttore di un disco, contribuirà a far apprezzare maggiormente il tuo lavoro.
Nella realizzazione di un disco, uno spettacolo, o un evento aziendale, la componente emozionale gioca un ruolo chiave anche nell’aspetto economico.
Questo significa che, se metti a suo agio il tuo cliente, e quindi lo fai sentire bene non soltanto dal punto di vista tecnico, il valore percepito del tuo servizio sarà maggiore e potrai farti pagare di più.
A maggior ragione quando hai a che fare direttamente con l’artista, sei il primo responsabile di una comunicazione empatica.
Prima di allineare i microfoni, mettiti in fase con il suo modo di sentire il palco, lo studio o qualunque situazione vi veda coinvolti.
Che si tratti di un principiante o di una star,
È importante cogliere la performance della vita, dimostrarsi dentro il progetto musicale
[Timùr Semprini, direttore di Accademia del Suono – Milano]
8 – Cerca il confronto con altre persone
La strada che porta ad eccellere nelle professioni creative (e quella del fonico non fa eccezione) non si può percorrere in solitaria.
Occorre confrontarsi spesso con altri fonici professionisti, musicisti esperti, producer; anche il parere di semplici appassionati di audio ed ascoltatori comuni è importante.
In realtà occorre ricevere e fare tesoro di anche feedback molto diversi tra loro.
Per questo, soprattutto quando ti senti pienamente soddisfatto del tuo lavoro, chiedi a più persone secondo loro cosa c’è che non va nel tuo mix e come potresti migliorarlo.
Molto spesso, quando sei nel tuo studio o alla console per un concerto non riesci a percepire errori (a volte anche grossi) che invece dall’esterno appaiono evidenti.
Un approccio costruttivo
Parti sempre dal presupposto che non sei perfetto ed hai bisogno di ascoltare il parere degli altri per fare meglio.
Questo è uno degli aspetti più importanti per chi svolge una professione dell’ingegno: accetta pacificamente i tuoi limiti e chiedi consigli spassionati al tuo pubblico.
Possono essere colleghi, familiari, amici, etc.: tutti devono sentirsi invitati a darti dei feedback su quello che fai.
È l’unico approccio veramente costruttivo che ti permetterà di crescere come fonico professionista e fare ogni volta un passo avanti a tutto vantaggio della qualità del tuo lavoro.
9 – Resisti al pessimismo
Ci siamo passati tutti.
Se hai già comunicato ai tuoi cari (partner, amici, parenti, etc.) che hai deciso di fare il fonico, molto probabilmente fin da subito avrai faticato per spiegare in cosa consiste praticamente il tuo progetto, e soprattutto che si tratta un lavoro vero.
Quando poi deciderai di investire del denaro per acquistare attrezzature, o anche per frequentare un corso, riceverai un mare di consigli non richiesti, che hanno il tema comune di lasciar perdere.
In molti ti diranno che lavorare nell’audio è un grosso errore, che non arriverai mai da nessuna parte, che per uno solo che riesce, tutti gli altri fanno la fame.
I commenti scoraggianti
Inoltre, specialmente se pensi di dedicarti alla musica dal vivo, preparati a sentire commenti scoraggianti su quasi tutti gli aspetti di questa professione.
Riguarderanno soprattutto il fatto che si lavora nei festivi, si sta sempre sulla strada, si finisce tardi.
In realtà, queste sono caratteristiche comuni a tante categorie: basta pensare ad autotrasportatori, addetti alla ristorazione, personale sanitario, ed altri.
Però, quando si parla di professioni dello spettacolo, questi aspetti del lavoro fanno quasi scandalo.
Alcuni dei tuoi affetti più cari, anche se agiranno in buona fede perché temono una tua delusione, sapranno comunque essere dei demotivatori eccezionali.
Altri si trasformeranno in veri e propri vampiri energetici: succhieranno le tue energie positive e sputeranno negatività.
Tu devi mantenerti immune a queste operazioni, spesso involontarie, di sabotaggio psicologico: continua a credere nella tua idea.
Permettere che qualcuno ti condizioni negativamente sarebbe un errore, per questo è importante prendere le distanze, fisicamente o anche solo emotivamente, dai pessimisti cronici.
Le critiche distruttive
In tanti altri casi, dovrai fare fronte a vere e proprie critiche distruttive, da parte di alcuni colleghi.
Evita di reagire, sia in pubblico sia in privato, ed impara ad utilizzarle come spunto per fare autocritica.
Capita molto più spesso di quanto si possa immaginare: anche quando certe osservazioni sono immotivate dal punto di vista tecnico, potrebbero evidenziare una tua carenza organizzativa, di comunicazione o semplicemente di esperienza.
Cerca comunque di farne tesoro e ringrazia il collega.
10 – Differenziati
Oggi, se vuoi lavorare come fonico professionista, non basta essere semplicemente bravo.
Infatti, innanzitutto è necessario saper maneggiare con disinvoltura qualunque apparecchiatura digitale ed analogica, non solo il mixer e l’outboard che usi più spesso.
Inoltre, occorre avere competenze informatiche abbastanza vaste: devono spaziare dalla semplice operatività di base su piattaforma Mac e PC, alla configurazione e gestione di una rete audio.
Leggi anche: Dante lo standard delle reti audio
A queste si aggiunge la conoscenza dei principali software di produzione musicale, trattamento del segnale, analisi e predizione dei sistemi di diffusione sonora.
È anche importante avere familiarità con le principali nozioni di fisica, acustica e psicoacustica ed una discreta infarinatura di teoria musicale.
Sono tutti componenti fondamentali del lavoro di fonico che non puoi assolutamente trascurare.
Oltre le competenze tecniche
Ma se il tuo obbiettivo è guadagnare di più, ingrandire il tuo parco attrezzature e lavorare in contesti di portata sempre più ampia, devi soprattutto trovare il modo di essere diverso dai tuoi colleghi.
Per esempio, potresti decidere di specializzarti nella ripresa della musica classica, la messa in onda televisiva, la progettazione acustica dei grandi eventi, o altro.
Oppure potresti mettere a frutto una tua caratteristica individuale, un aspetto della tua personalità che definisce inequivocabilmente il tuo stile, a prescindere dal contesto in cui ti trovi.
Il punto non è cercare di fornire un servizio migliore in assoluto rispetto agli altri, ma impegnarsi ad essere riconoscibile.
Nel momento in cui cominceranno ad cercarti per la tua firma potrai raggiungere risultati sempre più soddisfacenti.
Solo così la tua vita da libero professionista ne trarrà un vero beneficio.
Infatti, se il tuo modo di lavorare è differente, dovrai fare sempre meno fatica per farti apprezzare e potrai anche investire meno (da qualunque punto di vista) perché nella tua nicchia di mercato avrai sempre meno concorrenti.
Photo credit: https://ak4.picdn.net
Questo articolo pare uscito dalla mia tastiera come da quella di chiunque abbia affrontato anni di duro lavoro, delusioni e frustrazioni, aggiungerei anche che, chi ce l’ha fatta, non è necessariamente il fonico di questa o quella band internazionale, ma anche solo chi è riuscito, come me, nonostante tutto a vivere con il suo lavoro. Grazie degli articoli sempre interessanti e stimolanti sulla nostra a volte troppo bistrattata professione!
Grazie a te per la considerazione!
Un buon fonico deve fare quello che c é scritto in questo articolo. Un buon Fonico anche intelligente deve allenare il proprio udito ascoltando con un vero impianto hi-fi le sinfonie di Mozart o di Beethoven. E se non sa leggere la musica oltre l ascolto deve vedere le esecuzioni video delle orchestre per imparare a distinguere i vari suoni abbinati agli strumenti. Dopo un po di tempo comincerà a sentire suoni e dinamica sonora che altri fonici umani non sentiranno mai. Provare per credere.