Quando la band va in terapia
Suonare in una band è come essere sposati con 3 o 4 persone. Se rimandi troppo la soluzione di alcuni problemi, il “matrimonio” comincia a scricchiolare.
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Suonare in una band è come essere sposati con 3 o 4 persone. Se rimandi troppo la soluzione di alcuni problemi, il “matrimonio” comincia a scricchiolare.
Qualche giorno fa il walkman ha festeggiato 40 anni. Uno dei suoi slogan pubblicitari più celebri diceva: sarà la colonna sonora della tua vita. Il rituale più affascinante, era registrare sulle cassette le nostre personali compilation. Io devo averne registrata qualche decina: se oggi dovessi pescarne una a caso, sarebbe più o meno così.
Il suono della cassa ti accompagna nei soundcheck estivi, quando il fonico, fresco di scarico e montaggio, racimola tutta la pazienza e lo zelo che gli sono rimasti e ti chiede di battere prima forte e poi piano per regolare la dinamica, e poi sempre uguale per fare un bel suono.
Qualcuno ha detto che la rapina perfetta è quella in cui la vittima non si accorge del furto. Bene, se le cose stanno così, Eddie Vedder ha appena fatto una delle rapine musicali meglio riuscite degli ultimi tempi.
Una band sopravvive al tempo ed alle mode grazie ad una promessa: “vada come vada, anche da anziani continueremo a suonare insieme”
Creep è la canzone più eseguita dell’universo, perché è facilmente riproducibile, sono quattro accordi che si ripetono. Ma ri-fare, come diceva sempre un mio insegnante, non vuol dire saper fare.