
Pochi giorni fa è stato firmato il primo CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) per l’animazione turistica. L’accordo tocca tutti gli aspetti relativi al rapporto di lavoro: le tipologie contrattuali, la sicurezza, le ferie, i diritti e i parametri retributivi da applicare in maniera trasparente. Il documento, e gran parte della comunicazione attraverso i media, utilizza il termine generico di animatore in riferimento a tutte le figure coinvolte nella gestione delle attività di un villaggio turistico. Al suo interno, una tabella indica esplicitamente la ripartizione delle aree di competenza.
Puoi scaricare una copia del CCNL – Animazione turistica qui.
I principali promotori del’iniziativa sono stati la Conflavoro PMI e le sigle sindacali Fesica e Fisals di Confsal. Samarcanda, azienda leader nella fornitura di intrattenimento e spettacolo per i più importanti complessi turistici in Italia, ha partecipato a questo tavolo in maniera attiva e determinante. Per l’occasione abbiamo intervistato il dottor Paolo Dari, Direttore Generale del gruppo.
D: Le offerte in questo settore dividono i giovani che cercano lavoro in due fazioni opposte: Da una parte c’è chi le guarda con diffidenza, dall’altra c’è chi le reputa molto importanti per la propria crescita personale e professionale. Alla luce della sua esperienza in Samarcanda, come spiega questa differenza?
E’ comprensibile che per i giovani ci sia un interesse dicotomico ed un’attenzione diversa nei confronti di quest’esperienza. Personalmente ritengo che sia un’esperienza importante e formativa. E’ un’ esperienza che mette un giovane nelle condizioni di sperimentare sul campo in diretta, velocemente, e dobbiamo ammettere alle volte anche in condizioni non facili, le proprie capacità. Per questo motivo Samarcanda fornisce l’informazione e la formazione più ampie possibili alle persone interessate al lavorare nei suoi villaggi.
D: Pochi giorni fa abbiamo dagli organi di stampa la notizia della firma del primo storico CCNL – Animazione Turistica. Quali novità ci sono per i tecnici e tutte le altre figure professionali che intraprendono quest’avventura?
La ringrazio molto per questa domanda. Devo dire innanzitutto con una punta d’orgoglio per il nostro gruppo che alla fine, dopo trent’anni siamo riusciti, collaborando con la Conflavoro PMI ed alcune sigle sindacali, a normare un mercato. Le novità per tutti quelli che operano nel settore sono davvero rilevanti. Infatti per la prima volta si vedono riconosciuti tutti i diritti normalmente garantiti ai lavoratori degli altri settori. Questo contratto ha ricaduta positiva sul comparto nella sua interezza, e naturalmente anche sui tecnici.
D: Quindi la firma di questo contratto risponde alla critica più diffusa dei detrattori più accaniti, quella dell’inquadramento.
Sì, senz’ombra di dubbio. Nella mia attività lavorativa ho sempre ritenuto che le persone siano la centralità assoluta di ogni azienda, la cosa più importante. Per questo, per me era assolutamente inaccettabile che questo mercato non avesse, a differenza degli altri, una sua forma di normativa. E’ peraltro comprensibile che, mancando una regolamentazione, per molti la situazione rappresentasse un’area grigia e che creasse dei dubbi sui loro trattamenti, sul rispetto delle loro attività e sul riconoscimento che queste attività devono avere.
Come ho detto, questa è una medaglia che dobbiamo appuntare al gruppo Samarcanda. Infatti, grazie anche alla volontà del suo fondatore (il dott. Dario Filippi, n.d.r.) ha voluto muoversi per riconoscere la corretta dignità del lavoro di tutte le persone, naturalmente tecnici inclusi, che operano nel settore.
D: Quanto è importante e rispettata la divisione del lavoro e dei ruoli in un villaggio? Un fonico ha la possibilità di crescere tecnicamente?
Le situazioni che si presentano in un villaggio sono molteplici ed i tempi di risposta e di risoluzione dei problemi devono essere rapidissimi. Quindi un tecnico, come gli altri operatori del team, si trova quotidianamente ad affrontare situazioni nuove, sempre diverse da risolvere, ci si augura sempre brillantemente. Quindi l’esperienza in villaggio, accompagnata agli studi ed al percorso formativo fatto in precedenza non può che essere un completamento importante che porta ad un accrescimento delle proprie qualità è capacità professionali.
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D: Parliamo infine di formazione. Riguardo alle professionalità che con l’ospite hanno un rapporto meno diretto, ad esempio fonici, datori luci, etc. Quali sviluppi si intravedono per la formazione di queste figure in Samarcanda?
Samarcanda opera costantemente nella formazione continua per ogni figura che collabora con il gruppo. Nel prossimo futuro ci stiamo muovendo verso un’Academy. Si svolgerà durante tutto l’anno e darà un’estrema attenzione anche alla formazione dei tecnici. Per fornire loro un’ulteriore area di specializzazione in un ambito così peculiare, ci sarà quindi una formazione specifica, costante e continua.
Noi crediamo nella centralità delle persone come asset fondamentale di ogni azienda, in ogni settore. Per noi, persone ben formate, ben preparate, accrescono il valore di tutta la catena che compone la nostra attività: l’azienda, la squadra e quindi il risultato.
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